DISLESSIA NELL ’ ADULTO. La dislessia negli adulti è la prosecuzione in età adulta di un disturbo di origine neurobiologica che compare in età evolutiva e che deriva da una diversa modalità di funzionamento dei circuiti neurali coinvolti nei processi di lettura, in individui con intelligenza nella norma e in assenza di deficit sensoriali. I comportamenti connessi all’ADHD possono essere diversi a seconda del sesso del bambino: I maschi tendono a essere soprattutto iperattivi, mentre alle femmine, in molti casi, non viene diagnosticato il disturbo perché tendono a essere disattente ma calme. Si sente spesso dire che “il disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività non esiste negli adulti ”, è un’idea molto diffusa, ma secondo gli esperti si tratta di una convinzione errata, per non dire falsa.
Gli studi hanno dimostrato che gli adulti con deficit di attenzione sono una realtà.
Tali conseguenze influenzano negativamente diversi aspetti della vita dell’ adulto. Infatti sono presenti spesso, oltre che difficoltà finanziarie e lavorative, differenti problemi interpersonali e relazionali. La maggior parte delle sintomatologie legate alla salute mentale fa la sua comparsa nell ’adolescenza o, comunque, intorno ai vent’anni. In altri casi, influisce la componente genetica.
Problemi relazionali con le seguenti categorie: tra Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica. Non si può sottovalutare quanto il rapporto con le figure genitoriali sia l’impronta più forte che determinerà il nostro stile affettivo e quindi, anche in questo caso, possiamo riscontrare nell ’ adulto bambino una tipologia di relazione con il caregiver principale che, a vari livelli, può essere stata di ostacolo ad un processo di. Che cos’e’ il disturbo Evitante.
Si tratta di bambini che tendono a isolarsi, a chiudersi in se stessi, e che rimangono passivi e sottomessi nei confronti degli altri. Si è potuto constatare che la maggior parte dei disturbi emotivi sono influenzati da alcune modalità distorte con cui il bambino (o l’adolescente) rappresenta mentalmente se stesso e il proprio mondo. Il Disturbo di Personalità Narcisistico prende il nome dal mito di Narciso, un bellissimo giovane che si innamorò del suo riflesso nell ’acqua. Nel disturbo narcisistico di personalità, la persona ha tipicamente un senso esagerato del proprio valore (detto “grandiosità”), ha costantemente bisogno di essere ammirato e manca di empatia.
Il disturbo oppositivo provocatorio rientra nella categoria dei Disturbi da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta, caratterizzati da condizioni che implicano problemi di autocontrollo delle proprie emozioni e dei comportamenti. Chi ha una personalità sana è in grado di affrontare gli stress di tutti i giorni e non ha problemi relazionali con famiglia, amici e colleghi. I disturbi della personalità costituiscono un gruppo di malattie mentali, accomunate dallo sviluppo di modelli di pensiero e comportamento tipicamente malsani e inflessibili.
Per Disturbi emotivi e relazionali si intende l’insieme di disagi e difficoltà che bambini e ragazzi possono sperimentare nel fare i conti con la propria dimensione emotiva, affettiva e relazionale. Alla base di questi disturbi spesso ci sono delle rappresentazioni disfunzionali di sé e del mondo. Disturbi relazionali e della coppia Non c’è soggetto che non abbia mai sperimentato nel corso della sua vita delle problematiche di natura relazionale. Questo perché la relazione tra esseri umani è strutturalmente problematica. Anche negli adulti sono stati identificati specifici stili di attaccamento.
L’Adult Attachment Interview, prima citato, è infatti uno strumento che ha come obiettivo quello di valutare lo stato mentale di un adulto in relazione alla sua storia di attaccamento. Sono anni caratterizzati da numerosi cambiamenti su diversi livelli: fisico, cognitivo, affettivo e comportamentale. I disturbi specifici del linguaggio (DSL) sono disturbi non possono essere spiegati da problemi neurologici, sensoriali e relazionali e che interessano la.
I Disturbi della Comunicazione possono avere anche origini principalmente di carattere psicologico- relazionali.
Infine i disturbi relazionali disorganizzati portano a vedere la figura di attaccamento come minacciosa. Così il bambino sviluppa da adulto atteggiamenti di sopraffazione verso gli altri e di iper-allerta. In tutti questi casi risulta essere fondamentale elaborare il problema alla base del disturbo attraverso un percorso psicoterapeutico. Nei bambini più grandi, l’inattenzione può diventare più forte e causare problemi a scuola.
Nell ’adolescenza, l’iperattività sembra attenuarsi e può manifestarsi più come irrequietezza, ma possono rimanere inattenzione e impulsività. Molti adolescenti con ADHD hanno anche problemi relazionali e comportamenti antisociali. In Italia la prevalenza media dell’ADHD nell ’ adulto si dovrebbe attestare intorno ad un. L’ADHD negli adulti è caratterizzato da sintomi di disattenzione, impulsività e irrequietezza, con conseguente compromissione del funzionamento psichico, relazionale , lavorativo e sociale.
SFERA EMOTIVO- RELAZIONALE E MOTIVAZIONALE NELL ’APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI CON DSA di Angela De Domenico ABSTRACT Le disfunzioni neurobiologiche alla base dei disturbi interferiscono con il normale processo di acquisizione della lettura, della scrittura e del calcolo. I fattori ambientali – rappresentati dalla scuola, dall’ambiente familiare e dal contesto sociale – si intrecciano con. Descrizione dei disturbi dello spettro autistico.
Deficit nella comunicazione della reciprocità sociale ed emotiva, nella comunicazione non verbale usata a scopo sociale, nella creazione e mantenimento di.
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